Dagli "Atti" del premio vol. 36-37, pag. 36 (Il Poligrafo, 2008):
"Giustificherà questa nostra scelta per l’assegnazione del Premio Monselice 2006 ad A
RIODANTE MARIANNI traduttore di Yeats, il referto del collega anglista Giuseppe Brunetti:
«In venti anni di assidua frequentazione Ariodante Marianni ha tradotto l’intera opera poetica – diciotto raccolte pubblicate nell’arco di un cinquantennio – di Yeats, uno dei maggiori poeti in lingua inglese del Novecento. L’assiduità è anche il metodo che Marianni dichiara di aver seguito: letture e riletture del testo, versione con vaglio di tutti i possibili significati, paziente elaborazione del materiale, rispetto del verso e della strofa. E i risultati si apprezzano nell’aderenza a un andamento ritmico che negli originali va dal grande canto romantico nelle prime raccolte alla dizione incisiva e sapienziale nello Yeats maturo. Una poesia che cattura l’orecchio, quella di Yeats, memorabile, come questi versi sulla vecchiaia di cui il traduttore ha saputo restituire ritmo e partitura fonica:
“Un uomo, quando invecchia, la sua gioia
si fa di giorno in giorno più profonda,
il cuore vuoto alla lunga si colma;
ma ha bisogno di tutta la sua forza
“Un uomo, quando invecchia, la sua gioia
si fa di giorno in giorno più profonda,
il cuore vuoto alla lunga si colma;
ma ha bisogno di tutta la sua forza
perché la Notte che cresce
gli schiude il suo mistero e la paura”».
gli schiude il suo mistero e la paura”».
Premiati al Monselice 2006, Marianni è al centro |