domenica 3 dicembre 2017

Ariodante Marianni poeta e pittore. Alcuni momenti dell'inaugurazione della retrospettiva di Cesara (Lago d'Orta)

"E' fuor di dubbio che Ariodante Marianni si divertisse molto quando dipingeva. Anche il nome che aveva scelto per firmare i suoi quadri - Ario, un'abbreviazione del suo ariostesco nome vero, che rimanda a Shakespeare e pare rievocare la figura di un folletto giocoso - conferma questa mia precisa impressione. Quando dipingeva, Ario sapeva di stare tracciando sulla carta o sulla tela null'altro che una poesia o un racconto. Per lui la pittura era, in un certo senso, un altro modo per fare letteratura". Riprendendo questo concetto, già espresso nel 2008 in occasione di una mostra di Ario a Brescia, Giulio Martinoli ha iniziato la sua presentazione dell'incontro. Personalità multiforme, dalle molteplici eccellenze - dalla traduzione, alla pittura, alla poesia, alla critica - Marianni era tuttavia riservato e pensoso. Convinto che la poesia, anche se poco riconosciuta e diffusa nel nostro Paese, sia cosa alta e meritevole dell'impegno di una vita, pubblicò tardi, alla vigila dei sessant'anni. Le sue liriche, raccolte essenzialmente in tre raccolte (Stato d'allerta, Una strana gioia, Un amore senile e altre spezie) possono essere annoverate tra i migliori esempi di scrittura poetica del Novecento e il pubblico intervenuto, ascoltandone la lettura fatta da Eleonora Bellini che le ha brevemente interrotte, se ne è reso ben conto e ne è stato coinvolto a fondo. In particolare ascoltando "L'uccisione del maiale", una delle nove "lettere oraziane", significativo esempio di poesia civile sulla quale si può leggere brevemente qui Una strana gioia . Durante l'incontro Martinoli ha dato lettura anche di tre traduzioni di poesie da Dylan Thomas e di Yeats, traduzioni esemplari per molti versi, definite da Nadia Fusini "perfino più belle dell'originale". 
I "monotipi degli anni Sessanta" esposti in mostra si potranno ammirare fino al 23 dicembre 2017. 


ARIODANTE MARIANNI POETA E PITTORE, a cura di Giulio Martinole ed Eleonora Bellini, con l'assistenza di Roberto Ripamonti. Cesara, Sala Archi Centro Ricreativo Tiziano Falda, Cesara (VB). Dal 3 al 23 dicembre 2017. Apertura sabato e domenica 17.30 - 19.30. Da martedì a venerdì 18 - 19.30 su appuntamento.

martedì 24 ottobre 2017

Ariodante Marianni poeta e pittore. MOSTRA



A dieci anni dalla scomparsa, Giulio Martinoli, amico del poeta, ha ideato questa mostra per rendergli omaggio e per ricordarne l'originalità, il valore e lo spessore dell'opera, sia che si tratti di poesia, di pittura o di traduzione.

martedì 8 agosto 2017

Un ricordo di Ariodante Marianni su MARETNA

Su MARETNA, rivista catanese di attualità e cultura, un articolo ricorda Ariodante Marianni. Lo riportiamo qui formulando un sentito grazie a direzione e redazione.


giovedì 15 giugno 2017

Recensione a tre poesie di Marianni, di Raffaele Piazza

Rivista “Fermenti” 245
Considerazione su poesie uscite sul n. 245 (2017) di “Fermenti”

L’esperienza” di Ariodante Marianni, nato a Napoli, già segretario di Giuseppe Ungaretti, è costituita da tre poesie elegantemente risolte, che fanno parte di liriche inedite, composte probabilmente ai primi anni del duemila.
Tema centrale nei suddetti componimenti è quello del dolore che può essere superato attraverso la ricerca della felicità, tentativo raggiungibile, che non rimane una chimera. Secondo Marianni, che era ossessionato dal tema del labirinto nel suo poiein, la felicità ci è dovuta e può accadere.
Nella prima poesia, la più estesa, mentre il poeta pensa di stringere in pugno i bisogni dell’anima, s’imbatte in un giornale nel quale legge notizie di rapine, uccisioni, violenze, corruzioni e molti annunci economici.
La triste quotidianità degli articoli di cronaca, letti sul giornale stesso, ha per antidoto la pienezza della mente attraverso la poesia, il vivere poeticamente ogni momento come diceva Borges.
Nel vocio di alcune donne il poeta capta l’augurio per se stesso che una parte almeno del cammino che l’attende sia di calma, di fortezza e amore.
La terza poesia è contrassegnata da evocazioni suggestive di Roma e della sua storia attraverso l’immagine di un carretto evocatore di fascino, guidato da un cocchiere, che corre colmo, traboccante di carbone sui sampietrini.
Le composizioni, senza titolo, presentano il numero dal quale sono contrassegnate. Nella maniera affabulante e narrativa di Ariodante ritroviamo chiarezza insieme alla luminosità del dettato. 
Raffaele Piazza

mercoledì 10 maggio 2017

LA POESIA E LA VITA. Ariodante Marianni dieci anni dopo


LA POESIA E LA VITA. Ariodante Marianni dieci anni dopo

E' in uscita per i tipi della casa edtrice romana FERMENTI (http://www.fermenti-editrice.it) un denso volume di inediti e contributi critici di e su Ariodante Marianni, a cura di Eleonora Bellini. Il libro contiene inoltre versi, saggi e testimonianze di amici del poeta: Antonio Barbuto, Lisa Bernardi, Michelangelo Di Cerbo, Alfredo Luzi, Giulio Martinoli, Paride Mercurio, Manrico Murzi, Martina Sabbatini, Massimo Scrignòli. 

giovedì 16 febbraio 2017

Un Valentino per Velcha


Quanti volti di donna
furono presi a simbolo
del tuo volto, Poesia?
Misteriosa e restia,
sfuggente a ogni controllo, ti cerchiamo;
né solo noi, scacciati dal Giardino
e condannati a inventarti,
ma chiunque abbia attimi di sogno
nel quotidiano perdigiorno.

Oggi Febbraio memora gl'innamorati
disseminati nei secoli, e io,
fabbricante d'amore a più non posso,
intesto a te questa fattura inesigibile,
Velcha, fanciulla antica
che appari di profilo...

(Ariodante Marianni, inedita poi in L'immaginazione, 238/2008)

Velia Velcha, Tomba dell'Orco I, Tarquinia