Il treno si ferma a una stazione di transito,
sull'altro binario sostano carri bestame.
Una bianca giovenca tra le sbarre
guarda verso di noi con grandi occhi
di ragazza in amore. Mi sporgo
e agito il giornale: solleva il muso,
strofina contro uno spigolo le tenere corna.
Penso alla candida Io, alla sua pazza corsa
dallo Ionio al Danubio, dal Gange all'Egitto;
penso a suo figlio Epafo, al sacro bue Api.
Il convoglio si muove al suo destino;
da un carro all'altro risuonano, come lunghi
muggiti, i segnali del corno a Roncisvalle.
(Ariodante Marianni, da "poesie cinesi" in Stato d'allerta, 2002)
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