A Mario Socrate
Hai
mai visto ammazzare un maiale?
Da queste parti ancora lo macellano
"al modo antico" che, dicono,
dà i risultati migliori:
carni bianche,
senza residui sanguigni che le farebbero marcire.
E'
un modo atroce, che la legge proibisce.
Vanno al porcile, legano l'animale,
Vanno al porcile, legano l'animale,
gli infilzano nel grifo un uncino appuntito,
tirano, e lo
trascinano a un tavolaccio inclinato
su cui lo stendono e lo
sgozzano;
e mentre quello urla e si dibatte,
gli versano addosso
acqua bollente
e cominciano a radergli le setole
(gliene versano
anche in un orecchio
perché gli spasmi aumentino
e il sangue sia
espulso con più forza).
Mi capitò di assistervi, una volta;
Mi capitò di assistervi, una volta;
non
c'era crudeltà nei loro occhi:
gesti precisi, coordinati, compiuti
in calcolata successione, come un rito;
e a cose fatte (sezionato il
corpo,
salate e insaccate le carni), nell'Agape
che lo corona, la
gaia compiacenza
del còmpito bene eseguito. L'episodio
mi è
ritornato su come un rigurgito
la notte scorsa, guardando un
film giallo
in cui un sicario parla di "contratti"
con
distaccata professionalità.
Le idee si associano spontaneamente:
Le idee si associano spontaneamente:
c'è un abisso fra
l'ammazzare il porco
e l'etica del killer! ma se rifletti,
un legame
lo trovi: è la coscienza
dissociata dall'atto, l'alibi del lavoro
"fatto secondo le regole"
(che possono essere le più
diverse:
patti, usanze, modelli, ordini, leggi,
dottrine e dogmi, e
via discorrendo).
C'è un'ossessione che mi porto dietro
C'è un'ossessione che mi porto dietro
da quand'ero ragazzo, più
oppressiva
in questi giorni che scontiamo le ore
d'un ultimatum di
guerra:
generali ed esperti intorno a un tavolo
con le carte
geografiche. In un silenzio
che scava vuoti nella mente,
un dito
indica un punto su una mappa
e una voce dà un ordine .
E'
più d'un mese che ho interrotto
questa lettera: giorni vissuti male,
sballottolati come sugheri fra ondate
di pessimismo e speranza
che la violenza atavica non prevarrà.
Incollati davanti ai
teleschermi,
assistiamo "in diretta", ora per ora,
al più
antico spettacolo di massa.
Commenti e immagini, montate a ritmo
Commenti e immagini, montate a ritmo
incalzante, mantengono viva la suspense.
Vediamo truppe e carri armati, navi
Vediamo truppe e carri armati, navi
cannoneggianti, squadriglie in volo,
fiamme e
crateri (pochissimo i morti,
per non commuoverci troppo).
Alti gradi e politici o i loro portavoce
Alti gradi e politici o i loro portavoce
arrivano ogni tanto a raccontarci
le loro epopee rassicuranti.
Nel cielo buio delle Mille e una notte,
Nel cielo buio delle Mille e una notte,
missili e contraerea fanno le belle luminarie;
dal deserto
soffiano nebbie di sabbia.
Amico
mio, che inganno è il nostro!
Vorremmo cose all'apparenza semplici,
ma che sono impossibili;
è triste ammetterlo, appartengono ai Miti.
E io mi sento ogni giorno più vicino
E io mi sento ogni giorno più vicino
a quel vecchio barbone che
al tramonto
rientrava nella botte dalle strade di Atene,
reggendo in
mano un lume traballante,
un moralista disilluso che non poteva più
soffrire
di sentir esaltare questa meschina, tracotante,
stolida,
reiterata Storia delle vicende umane,
così poco eccitante da stonare
le trombe
ad ogni minima variante del tedio millenario.
Batteri e virus sono i veri padroni
Batteri e virus sono i veri padroni
(ho l'influenza, lo dico con cognizione di
causa)
e quanto noi contano topi e rane.
Ho
perso il filo da un pezzo, non so nemmeno
come volevo concludere.
Poco male, diciamo che ti ho scritto
Poco male, diciamo che ti ho scritto
per raccontarti come
ammazzano il maiale
da queste parti (Agro romano, alto Lazio).
Castel
Giuliano, gennaio/febbraio 1991
Da Una strana gioia (poesie 1982 - 2002), Manni Editore 2003.
Baghdad sotto i bombardamenti alleati il 18 gennaio 1991 (Ap. Corriere della Sera) |