TRE POESIE PER LA PACE
RESIDUATI
BELLICI (1948 – 1952)
I
- I nuovi Dei
I
nuovi Dei
puntano
il dito,
non
scendono più
tra
gli uomini,
riuniti
in una stanza
ci
osservano,
fotografati
da
20.000 metri.
Che
cos’erano
Nagasaki,
Hiroshima?
Un
punto nero
su
una mappa
per
Truman & Co.
II
- Negoziati
Uno
scoppio, lo scontro
di
due colombe in volo
provenienti
da opposte direzioni:
una
pioggia di penne,
bianche,
miste a foglie d’ulivo
(da
terra fu seguita attraverso
mirini
e radar, le dita impazienti
tamburellanti
sui tasti).
Per
nulla scoraggiati, i diplomatici
iniziano
nuove trattative.
“Altre
colombe – ne abbiamo tante –
saranno
inviate dalle rampe di lancio”.
III
- Finalino
Un
rumore
di
giornali
strappati,
di
vetri infranti
un
epilogo gentile
senza
squilli
di
trombe
o
esplosioni
e
le carni disciolte
staccarsi,
le
cellule libere, unite
in
una nuvola unica, alta,
(a
forma di fungo?)
Icone di pace, monotipo su carta, 1960
Nessun commento:
Posta un commento