lunedì 17 ottobre 2022

Versi per Ario. Le poesie vincitrici: Stanotte di Vanni Pierini

Stanotte ho veduto

la mia morte improvvisa: 

me ne sto seduto

in cucina, assorto, e

un secondo dopo

sono morto.


Non c’è stile

o racconto, non c’è, pronto,

uno straccio di senso;

c’è il mio denso silenzio

un corpo inerte

una postura goffa

un profilo sghembo

e un lembo di stoffa bianca

della tovaglia

sulle ginocchia aperte.


Non sento più nulla, non vedo

mia moglie che, stanca,

si chiede come reagire;

se deve o no pulire

la stanza, se farlo

per il mio decoro

o per loro, quelli

che mi vedranno morto

accanto ai fornelli.


Lei avrà uno schianto

al cuore e un moto

interiore di riso

per la scena;

poi, dopocena

la cullerà un pianto buono,

di nostalgia e perdono.


Lo stesso sarà per me, amore,

anche se non avrò più

un cuore dove salvare

riso dolore ricordi…


Basta, s’è fatto tardi,

esco; oggi è più fresco,

mi pare.

Meglio andare.



Illusione o sogno che sia, questa notte il poeta ha visto la sua propria morte coglierlo improvvisa mentre stava accanto ai fornelli, in un gesto privato e senza storia, forse stanco. E noi assistiamo alla sua fine, che la seconda e la terza strofa dipingono come in un quadro, fissano come in una fotografia, svelano come la vista dalla finestra illuminata di un dirimpettaio. Interrogativi nient'affatto aulici seguono in versi distillati e limpidi, in cui si colgono l'incedere dell'urgenza e lo spazio della pietà, prima del pianto. 


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