Strani i silenzi tra noi:
non vuoti ma pieni.
Son discorsi lievi
taciuti per non sprecarli.
Parole mute, silenti e sottili.
Sono stati febbrili
nella malattia di noi.
Tutto sospeso,
tutto pacato.
Un volo a mezz’aria,
un atterraggio planato.
Ma planare dove se spazio non c’era,
né spazio, né tempo, nessuna bandiera
a segnare il confine.
Era un momento senza fine.
Ti ho voluto in un attimo eterno.
Avrei voluto…
Guardarti negli occhi,
toccarti la mano,
dolcemente amarti baciandoti piano.
Tutto chiedeva d’esser vissuto
nel freddo di Roma,
in un giorno perduto.
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