martedì 18 ottobre 2022

Versi per Ario. Poesie finaliste: Poi fu solo l'alba di Stefano Peressini

 (A mio padre)

L’ombra che tu scorgi adesso

del muro antico di roccia scura

è tutto quello che rimane.


Più non c’è proteso il ramo

sul colore vivido dell’erba,

il frullo del merlo spaventato.


Adesso ti parla quell’ombra

di tutto il tempo scivolato

nelle crepe della pietra,

segreto nascondiglio di ramarro.


Degli inverni con l’ardere dei fuochi

o delle sterpaglie bruciate a primavera,

dell’autunno quando il cielo s’impigriva

e sopra il fiume inerte galleggiava

qualche foglia di ciliegio selvatico.


Ora puoi guardare

le nuvole da tutti i lati

e accorgerti che il vento

con loro dipinge stracci di luce

addosso a un mondo bagnato.


E come il vento anche tu

puoi sottrarti al buio

di queste stanze chiuse

e scompigliare l’orda dei ricordi

imprigionati in quadri polverosi.


Tutto cambia e si rincorre

come una placida corrente

dentro un segno proiettato nel futuro,

nella memoria della luna.


Tutte le luci accese

in una notte di Carnevale

sfrigolavano sul velluto della sera.


Poi fu solo l’alba

e quella pioggia fredda,

smemorata.



Profonda e suggestiva lettera al padre, in cui la memoria e l'affetto disegnano paesaggi ricchi di vita e di sentimenti, tanto profondi quanto espressi in modo essenziale, quasi con pudore.

Nessun commento:

Posta un commento