Nel
tempo
che s'inverte
e s'annulla
nel
deliquio
dell'impermanenza
una ninna nanna
ti canto,
la
stessa
che con la tua voce
cullava il mio sonno.
Con
frammenti di luce
rubati ai ricordi
intreccio le note
e il
fiato ritorna
nei gesti,
tra le mani
e i profumi
di
minuscoli attimi,
di secoli,
di giorni
passati
appuntati
all'eterno.
Pietra è il mondo
e noi
acqua che scorre.
Versi brevi, incastonati sul foglio, ora secchi, ora dolci, si snodano sicuri fino al finale che ricorda antiche sentenze sull'effimero della vita umana.
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